- CBD e Società
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scritto da Chiara
Hai appena saputo che ora, in Italia, è possibile coltivare una o due piante di cannabis in casa legalmente. L’unica condizione è che queste siano destinati esclusivamente all’uso personale. Hai pensato, allora, che potresti provarci. Tuttavia, la coltivazione Indoor della cannabis non è così semplice come sembra. Non si può cominciare dall’oggi al domani, sapendo poco e nulla sull’argomento.
Ecco, allora, una breve ma completa guida con tutto ciò che devi sapere su come coltivare la cannabis Indoor. Queste sono indicazioni orientative per principianti, ogni varietà di cannabis ha le proprie esigenze. Produttori e coltivatori professionisti possono fornirti indicazioni più dettagliate e specifiche.
Coltivazione Indoor della cannabis: cosa serve per iniziare
Cominciamo con una lista di cose necessarie, per la coltivazione Indoor cannabis:
- Sistema di illuminazione e ventilazione
- Dispositivi per misurare umidità e temperatura
- Dispositivi per misurare i valori pH ed EC
- Substrati e fertilizzanti
- Vasi piccoli (da circa 0,3 litri) e vasi grandi (circa 7-11 litri)
- Filtri al carbone (per purificare l’aria ed eliminare gli odori).
- Semi
Dove coltivare cannabis Indoor?
Dato che in Italia puoi coltivare poche piante di cannabis, è inutile allestire un’intera stanza. Sarebbe una spesa eccessiva. La cosa migliore da fare è acquistare una grow box, facilmente reperibile online. Le grow box, spesso, includono tutto ciò che ti serve per favorire la crescita: sistema di areazione, d’illuminaizone, filtro, ecc. Le grow box di fascia media hanno un prezzo alla portata di tutti e occupano poco spazio.
Una volta che avrai acquistato la tenda da coltivazione, devi posizionarla in un luogo ventilato. Oppure deve essere possibile installare un sistema di ventilazione. La stanza, poi, deve essere priva di umidità e di germi. No, dunque, ai seminterrati umidi, a meno che non vengano trattati adeguatamente.
Gow box per N1 pianta
Illuminazione
Per la crescita e la fioritura delle piante di cannabis hai bisogno sia di luce blu che di luce rossa. In natura, la luce blu è prodotta dal sole primaverile e favorisce la crescita delle piante. La gamma spettrale del rosso, invece, è simile a quella del sole di mezza estate e favorisce la fioritura. Per avere queste due luci, avrai bisogno o di una lampada che copre l’intero spettro dei colori. Oppure puoi procurarti due lampade diverse: una per la luce blu e l’altra per la luce rossa.
Un altro dato fondamentale per la corretta illuminazione nella coltivazione Indoor della cannabis è l’intensità della luce. Questa si misura in lumen. Durante la fase di crescita si dovrebbe rispettare il valore di 30.000 lumen/m². Per il periodo di fioritura, il valore per una resa ottimale è di circa 50.000 lumen/m². Valori inferiori influenzerebbero negativamente il rendimento. Per essere certi che la pianta ricevi il giusto numero di lumen, puoi acquistare un luxmetro.
Ventilazione
È importante che il luogo che hai scelto per la coltivazione Indoor della cannabis sia ventilato. Una buona ventilazione, infatti, previene la formazione di muffe. Una semplice presa d’aria verso l’esterno non garantisce un’adeguata circolazione dell’aria. Dovresti installare un ventilatore e, magari, anche un sistema di estrazione d’aria viziata, utile anche per dissipare gli odori.
Ricorda, poi, di proteggere le piante di cannabis coltivate Indoor dai parassiti. Per farlo, puoi coprire la presa d’aria verso l’esterno con un semplice collant.
Aria, temperatura e clima
Per ogni fase di crescita della pianta di cannabis sono necessari parametri diversi. Vediamo, per ogni fase, quali sono i valori ottimali.
1) Fase di germinazione. Durante la fase di germinazione, la pianta assorbe la maggior parte del suo fabbisogno idrico attraverso le foglie. A seconda della varietà, la fase di germinazione si completa dopo circa 10-14 giorni. Per questo periodo consigliamo un’umidità del 65% – 70%. La temperatura dell’aria dovrebbe essere compresa tra 20 e 25 gradi Celsius durante il periodo di illuminazione.
2) Fase vegetativa. Durante la fase vegetativa, l’umidità dovrebbe essere abbassata del 5% a settimana. Fino a quando non si assesta al 40% – 70%. Durante questo periodo la temperatura dell’aria può essere aumentata fino a 28 gradi. Questo perché le foglie iniziano un processo di raffreddamento per evaporazione. La durata della fase di crescita è, in media, di circa 2-6 settimane, a seconda della varietà.
3) Fase di fioritura. La fase di fioritura si avvia abbreviando il ciclo di luce da 18 a 12 ore. In questa fase, è importante evitare lo sviluppo di muffe e infestazioni di parassiti. Si può fare abbassando l’umidità al 40-50% e regolando la temperatura a 20-26°C.
4) Fioritura tardiva. Chiamiamo fioritura tardiva le ultime 1 – 2 settimane prima del raccolto. In questa fase il rischio che si formino muffe è particolarmente elevato. Per questo motivo l’umidità deve essere ridotta al minimo, possibilmente tra il 30% e il 40%. La temperatura dovrebbe essere di 18-24°C gradi con le luci accese.
Substrati
I substrati adatti alla coltivazione della cannabis sono il terreno comune, la fibra di cocco, la lana di roccia e l’argilla espansa. Il terreno dovrebbe garantire:
1) Spazio sufficiente per le radici. I vasi devono essere abbastanza grandi da permettere alle radici delle piante di cannabis di svilupparsi e crescere. Più un vaso è grande, più andrà bene. Puoi farti consigliare dal venditore dei semi quale sia la grandezza ideale, in base alla varietà di cannabis.
2) Un buon drenaggio. Per assicurare una buona densità e un buon livello di drenaggio è possibile aggiungere al substrato che scegli della perlite. Si tratta di un tipo di roccia che si espande quando viene riscaldata, evitando che il substrato diventi troppo compatto. Il risultato è una consistenza compatta, simile a schiuma, che non trattiene l’umidità e che assicura un drenaggio ideale. Inoltre, consente ai nutrienti di raggiungere più facilmente il sistema radicale della pianta.
3) Un buon scambio di CO2 del suolo. Nel substrato devono essere presenti un buon numero di microrganismi che garantiscono la produzione di CO2.
4) Un rapporto nutritivo equilibrato. Per quanto riguarda il rapporto dei nutrienti, questo dipende dalle fasi di crescita. Nella fase di germinazione, un mix leggero è la scelta giusta. Non appena la pianta entra nella fase vegetativa, si consiglia un substrato con un rapporto nutritivo più elevato.
Acqua
L’acqua è fondamentale per la crescita sana delle nostre piante. Per favorire la crescita delle piante di cannabis Indoor, è necessario controllare il valore pH e il valore EC.
Il pH determina quanto è acido o alcalino un liquido, su una scala da 0 a 14. Da 0 a 6,5 il liquido è acido. Il livello 7 è quello neutro. Con un valore superiore a 7, il liquido è considerato basico. Il valore di pH ottimale per la coltivazione di cannabis Indoor è compreso tra 5,8 e 6,2.
Il valore EC, invece, indica la conduttività elettrica dell’acqua o di una soluzione. Si misura in Siemens per metro (S/m). I valori che interessano i coltivatori Indoor sono compresi tra 0 e 3,0. Il valore EC ottimale varia durante il processo di crescita. Anche in questo caso, poi, è necessario valutare i valori in base alla varietà di cannabis.
Fertilizzanti
I fertilizzanti che non possono mancare se si vuole fare coltivazione di cannabis Indoor sono i seguenti:
- Stimolatore delle radici
- Fertilizzante NPK per la crescita
- Concime NPK per la fioritura
- Booster PK
Per quanto riguarda le dosi tutto dipende dal tipo di fertilizzante, dalla varietà della cannabis e dal contesto ambientale.
Semi
Una volta preparato il necessario per la coltivazione Indoor della cannabis, bisogna decidere quale varietà coltivare. Forse desideri godere degli effetti energizzanti di una sativa. Forse stai cercando la sensazione rilassante di una varietà indica. O forse vuoi coltivare una ottima varietà ibrida, come la Candy Kush CBD Indoor.
Nella scelta, tieni anche conto delle esigenze delle piante nelle varie fasi di crescita e delle dimensioni delle piante mature. Se non sai scegliere, leggi il nostro articolo sulle migliori varietà di cannabis da coltivare Indoor.
Una volta decisa la varietà, stai attento ad acquistare dei semi femminizzati. Vale la pena ribadire che la coltivazione Indoor della cannabis è legale se parliamo di un numero di piante irrisorio (una o due). Queste devono produrre una quantità così scarsa di infiorescenze, appena sufficiente per l’uso personale.
Consigliamo, anche, la scelta di semi autofiorenti. Questi semi possono passare dalla fase vegetativa alla fase di fioritura senza il necessario cambiamento nel ciclo di luce richiesto da altri semi. Le piante richiedono meno spazio e anche i tempi di raccolta sono più brevi.
Fasi della crescita delle piante di cannabis
FASE 1: Germinazione e crescita
Ora che tutto è pronto, diamo inizio alla germinazione. Per avviare il processo di germinazione, avvolgi i semi in un fazzoletto umido (ma non bagnato) e lascialo in un armadio buio per alcuni giorni. Puoi anche mettere i semi in un bicchiere d’acqua mezzo pieno oppure direttamente nel terreno. Il sistema del panno, però, è quello più consigliato in quanto non avrai bisogno di controllare la temperatura dell’acqua e potrai vedere quali semi germogliano e quali no.
Dopo 3-5 giorni, vedrai spuntare le prime radici bianche. Potrai quindi trasferire il seme nel vaso, in una piccola buca di circa 1,5 cm di profondità. Una volta piantato il seme, posiziona una lampada da 400 o 600 watt a una distanza compresa tra 50 e 60 cm. Le lampade LED, LEC e alogene emettono meno calore delle lampade NDL. La distanza, quindi, dovrà essere inferiore.
Per quanto riguarda i tempi di illuminazione, nella fase di germinazione assicura alle piante 18 ore di luce e 6 ore di buio. Nelle prime due settimane, assicura alle piante una giusta ventilazione. Serve a rafforzare la struttura cellulare della pianta e prevenire la formazione di muffe. Le piante di cannabis, poi, dovrebbero essere annaffiate all’inizio di ogni fase di luce. Il terreno va mantenuto umido, ma non deve mai essere completamente bagnato.
In questa prima fase puoi usare degli stimolatori delle radici e della crescita liquidi o spray. Una settimana dopo la comparsa del primo germoglio, la pianta dovrebbe sviluppare il secondo paio di foglie e un forte apparato radicale. A questo punto dovresti rinvasare la pianta in un vaso da fiori più grande.
Attenzione! Se il substrato attorno alla piantina è troppo umido, c’è il rischio che parti della radice si stacchino. Pertanto, il terreno nel vaso piccolo dovrebbe essere leggermente più asciutto quando esegui questa operazione.
FASE 2: Fioritura
I tempi di fioritura dipendono dal tipo di pianta, dalle condizioni della stanza e da altre variabili. Le piante di sativa iniziano a fiorire dopo circa 3 settimane. Quelle di indica verso le 4 settimane. Per indurre la fioritura, devi cambiare il ciclo di luce da 18/6 a 12/12, cioè 12 ore di luce e 12 ore di buio. In questo modo simulerai l’inizio dell’estate. Ricorda di passare dalla luce blu (simile a quella della primavera), alla luce rossa che è, appunto, simile a quella della mezza estate.
In base al piano di fertilizzazione consigliatoti dal produttore, dovrai modificare la quantità e il tipo di fertilizzanti che dai alla pianta. Per capire se stai facendo bene, osserva il colore delle foglie per capire se stai usando correttamente il fertilizzante: se sono troppo chiare, aumenta la dose. Se sono troppo scure, diminuiscila. In questa fase, controlla che non si stiano formando funghi e muffe.
Fioritura di piante di cannabis Indoor
FASE 3: Raccolta
Se finora le cose sono andate bene, dovresti notare sulle tue piante dei fiori spessi e profumati, ricoperti di ghiandole di resina. Per capire se è il momento giusto per raccogliere i fiori, osserva i tricomi. Se noti dei piccoli cristalli, come delle goccioline di resina, allora è il momento adatto.
Prima della raccolta, l’apparato radicale della pianta deve essere lavato. Tutto ciò che devi fare è annaffiare la pianta senza aggiungere sostanze nutritive. Una volta pronto, taglia gli steli della pianta di cannabis con una normale cesoia. Ora dovrai assicurarti che il luogo che scegli per l’essicazione abbia le caratteristiche necessarie.
Una “camera di essiccazione” dovrebbe avere le seguenti proprietà:
- Essere buia, per favorire la degradazione della clorofilla;
- Avere una temperatura tra i 15 e i 30 gradi Celsius;
- Un livello di umidità non superiore al 50%.
Se la stanza rispetta questi requisiti, non dovrai fare altro che appendere la cannabis a testa in giù, come se fosse un panno del bucato messo ad asciugare. Il processo di essiccazione può durare dai 7 ai 14 giorni.
Attenzione: l’odore intenso della cannabis si farà sentire e, se anche tu rispetterai la legge, potresti comunque attirare l’attenzione di vicini o passanti indiscreti. Per evitarlo, usa un filtro al carbone o all’ozono.
Conclusioni
Questo articolo è a scopo puramente informativo. Non abbiamo fornito valori precisi perché, come ripetuto diverse volte, le variabili possono dipendere da vari fattori, dal contesto ambientare alla varietà di cannabis che viene coltivata. La cosa migliore che puoi fare è chiedere dei consigli ai fornitori o a degli esperti del campo, in base alla tua specifica situazione.
Come GreenKarma, inoltre, non incoraggiamo in nessun modo la coltivazione della cannabis con modalità o per scopi che vanno contro la normativa vigente. A fare la differenza tra legalità e illegalità della coltivazione della cannabis è la quantità di piante presenti in casa e il relativo raccolto.
Una quantità esigua, sufficiente solo per l’uso personale, non costituisce reato. Non costituisce reato la coltivazione e l’utilizzo della cannabis nel contesto domestico. Un numero superiore di piante, la fornitura a terzi o la vendita, invece, è illegale e punito per legge. Raccomandiamo di fare un uso consapevole e ponderato delle informazioni contenute in questo articolo. Decliniamo ogni responsabilità per qualunque altro utilizzo non conforme alla legislazione vigente.