- CBD e Salute
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scritto da Chiara
La fibromialgia è una malattia cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Per questa patologia non è stata trovata ancora una cura definitiva. Diversi studi recenti, però, stanno esaminando i potenziali benefici del CBD e della cannabis per la fibromialgia. Il CBD, infatti, è noto per le sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche e ansiolitiche. La domanda è: può migliorare la qualità della vita dei pazienti?
Sebbene la ricerca sia solo agli inizi, i dati raccolti sembrano promettenti e stanno dando esiti positivi. Usare la cannabis per la fibromialgia può portare grandi benefici. Secondo una ricerca del 2020, tale sostanza aiuta effettivamente ad alleviare il dolore e l’infiammazione. In questo articolo vedremo perché usare il CBD olio per la fibromialgia. Parleremo degli effetti, dei benefici e degli effetti collaterali che, come si sa, sono molto limitati.
CBD e fibromialgia: cosa sono?
La fibromialgia è una malattia cronica che colpisce circa il 3% della popolazione mondiale. Si manifesta con dolore cronico muscolare, stanchezza, insonnia e problemi di memoria. Nonostante la ricerca medica abbia fatto passi da gigante, la fibromialgia resta una malattia difficile da trattare. Dato che ancora non esiste una cura definitiva, molte persone che ne soffrono cercano soluzioni alternative. La cannabis legale sembra essere una delle soluzioni più efficienti al momento disponibili.
Fibromialgia e cannabis: studi in corso
Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei principali composti presenti nelle piante di cannabis. A differenza del THC, che è il principio psicoattivo della pianta, il CBD non ha effetti psicotropi sulla mente. La cannabis e i derivati (oli, infiorescenze e resine) sono noti da secoli per i benefici su corpo e mente. Hanno preziose proprietà antinfiammatorie, analgesiche e ansiolitiche. Per questo il cannabidiolo e la cannabis diventano sempre più popolari come rimedi naturali per trattare la fibromialgia. Inoltre, il CBD ha pochi effetti collaterali e non provoca nessuna dipendenza.
Come agisce il CBD sulla fibromialgia?
Usare le infiorescenze di cannabis o il CBD olio per la fibromialgia è utile per tre motivi principali. Il primo riguarda la capacità del cannabidiolo di inibire i ricettori del dolore. In altre parole, impedisce che i segnali nervosi del dolore raggiungano il cervello. In particolare il CBD e gli altri cannabinoidi si legano ai recettori del dolore nel cervello di una persona. Uno di questi recettori, il CB2, svolge un ruolo nella gestione del dolore e dell’infiammazione. Quando il CBD si lega al CB2, svolge una funzione analgesica che lenisce il dolore (muscolare, osseo, articolare e altri). Dona sollievo dal dolore cronico (come quello provocato dalla fibromialgia) e da quello occasionale, provocato, per esempio, da una cefalea passeggera.
Il secondo modo in cui la cannabis per la fibromialgia agisce è spiegato bene in uno studio del 2016. Secondo tale studio, sarebbe la mancanza di endocannabinoidi nel cervello a causare sindromi dolorose croniche. Tra queste rientrano l’emicrania, la fibromialgia e altre ancora. Utilizzare cannabis e prodotti a base di CBD colmerebbe questa carenza, lenendo il dolore.
Il terzo motivo per cui è utile usare cannabis o CBD olio per la fibromialgia riguarda i benefici sulla mente. I pazienti che soffrono di fibromialgia soffrono non solo di dolori cronici, ma anche di insonnia e perdite di memoria. Senza contare l’ansia, l’angoscia e lo stress provocato da questa condizione. Alleviando l’ansia e favorendo il sonno, il cannabidiolo si propone come un ottimo alleato per chi soffre di fibromialgia.
Il CBD per la fibromialgia è davvero efficace?
L’utilità del CBD per il dolore è conosciuta da secoli. Le ricerche condotte e le testimonianze dei pazienti, suggeriscono che l’uso di cannabidiolo può alleviare i sintomi della fibromialgia. Tuttavia, non c’è ancora una conferma scientifica a questo.
Fibromialgia e CBD: diversi modi di assumerlo
In particolare, i limiti della ricerca attuale sono dovuti ai campioni di studio molto piccoli. Mancano gruppi di controllo o placebo e mancano valutazioni oggettive. Le prove sono spesso basate sui dati forniti dai pazienti stessi e, per tanto, non seguono uno standard. A volte le ricerche portano addirittura a risultati contrastanti. Un esempio clamoroso ha riguarda la combinazione del CBD con il THC. Uno studio aveva dimostrato che i benefici del CBD per la fibromialgia e altre patologie non sono condizionati dal THC. Un’altra ricerca, invece, aveva mostrato come il CBD fosse ancora più potente ed efficace se abbinato al THC.
Per tutti questi motivi, il CBD per la fibromialgia non è un rimedio riconosciuto ufficialmente dalla comunità medica. Servono ancora ulteriori studi e altre prove affinché i ricercatori conoscano la vera efficacia e sicurezza del cannabidiolo.
Cannabis per la fibromialgia, sì o no?
Anche se la ricerca è limitata, la legalizzazione della cannabis terapeutica in diversi Paesi, come l’Italia, fa aumentare la casistica. Sempre più pazienti usano la cannabis per la fibromialgia e altre patologie, confermando i benefici di infiorescenze, resine e oli. Senza contare gli effetti positivi portati dal cannabidiolo come ansiolitico e rimedio per l’insonnia e lo stress.
Il cannabidiolo è una sostanza naturale e ben tollerata dalla maggior parte delle persone. Eventuali effetti collaterali si verificano solo in rari casi di uso improprio o di abuso. In ogni caso, non sono mai così gravi. Assumendo dosi eccessive di CBD è possibile avvertire sonnolenza, bocca asciutta o disagi intestinali passeggeri.
Dato che non è rischioso e visto che per la fibromialgia non c’è ancora una cura, vale la pena provare. Conviene tentare, soprattutto se non si è ben disposti ad assumere troppi farmaci e si cerca un rimedio più naturale. Tanto meglio se si ha la possibilità di ottenere derivati di cannabis e oli CBD di alta qualità…
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